Mis versos son verdades incompletas, nacidas en los instantes de una mirada entre párpados intimidados; un acercamiento fugaz a la forma en que unos brazos yacen apoyados, al color brillante de un suspiro, a la exigencia de alegría o tristeza que guardan los pequeños gestos que apenas se perciben, a las lágrimas de la emoción estética...; afloran como un saber dormido en una idea que despierta.

porque yo, soy poeta, leo las almas

y cuento las lágrimas de la vida.

(Pasos de Arco Iris, 2ª edición. Amarillo-Violeta, poema XVIII).

*

Me gusta definirme como: "amiga de las Horas, que custodian las puertas del cielo, de la lluvia, el silencio y sus colores".

jueves, 16 de mayo de 2013

Carta a Julieta





Salve bella Giulietta,


          Oggi ti scrivo per ringraziarti, perché io ho sempre nella mia poesia la tua immagine presente come bandiera.
          La forza di spirito che mostrai, non mancata per l’innocenza de la giovinezza, la valentia che avesti per difendere la tua verità, sono cose che m’ispirano sempre. Sì, perché non c’è niente di più verdadero, niente che abbia tanta grandezza come l’amore puro, quello che pensa primo all’amato e si alza sopra tutte le cose che non hanno un’importanza reale. Tu lo sapesti dal momento in che vedesti al tuo Romeo, perché l’amore è una sapienza strana che si presenta di subito e ti fa riconoscere a quella persona come la tua parte più intima, come si avessi stato sempre in te.
          Questo, che per te e tuo Romeo fu un finale è il punto per cominciare. Per questo, Giulietta, quando penso a te, mi sento un po’ triste, perché tu hai perso lo veramente bello dell’amore, quello che viene dopo l’innamoramento. Sì, perché l’amore è una rivoluzione che percorre tutto l’essere e fa uscire il meglio di ognuno, così man mano si arriva a una maturità piena. Non parlo della vita in maiuscola fate di cose grandi, no, parlo delle piccole di ogni giorno, quelle quotidiane. Se direbbe che non hanno importanza, ma non è così, perché sono le cose che veramente costruiscono le relazioni felici. Sì, cose semplici come fare una bella passeggiata alla fine del lavoro, tenendo per mano a lui, parlando tranquillamente di quello che hai fato, di quello che vorresti fare o semplicemente di come risolvere quel problema; ridendo, facendo plani, rallegrandosi delle cose che gli fanno felice…di modo che si formi entrambi un’unità ferrea e poderosa per affrontare tutte le difficoltà della vita.
          Non pensi dolce Giulietta, che in questa epoca sia più facile per i giovani, adesso le coppie devono essere sempre in guerra, è una legge no scritta. Si fanno terribili battaglie per cose tanto piccole, quasi insignificanti. Discussioni che fanno perdere un tempo prezioso e invece di unire, allontanano e restano forza e potere all’unità. Si lascia sfuggire tanta energia in queste discussioni che non resta quasi per risolvere i veri problemi neanche per la felicità di sentirsi bene.
          E vero che a volti ci sbagliamo, forse perché siamo andati al mare della confusione dove non si tocca e il cuore annega. A nuotare s’impara alzandosi e tornando a cominciare senza paura, perché l’amore è una cosa tanto grande che merita tutti gli sforzi.
          Devi perdonarmi Giulietta se c’è qualcosa che non sia corretta nella lettera, l’italiano non è la mia lingua, però quando penso a te e alla tua bella città di Verona, penso in italiano, è una cosa un po’ strana.
          Ti ringrazio ancora Giulietta per ispirarmi sempre e come mostra della mia gratitudine ti ho scritto questa poesia:



JULIETA


Tu cabellera
entregada al viento,
ondeando,
es mi bandera.
En la costa eres roca
y el mar moldea
la línea de tu risa
pero no desgasta
tu firmeza de piedra.
En el balcón, acantilado,
voluntad férrea
de estandarte
y el viento, al mirarte,
cincela todo exceso,
deja solo
la línea de tu cuerpo
y la arquitectura pura
de tus manos
extendidas hacia mí,
llamando a las mías.
Cuando levantas la vista
entra por la ventana
la primavera con paso de mirlo
y el aire tibio del alba,
trae risas lejanas
de amores inaugurados
que invitan a florecer,
a ser luz, mañana
en el día largo de la vida.




GIULIETTA


La tua chioma
lasciata al vento,
ondeggiando,
e la mia bandiera.
Nella costa sei roccia
e il mare modella
il lineamento del tuo riso
ma non fa perdere
la tua fermezza di pietra.
Nel balcone, sei scogliera,
volontà ferrea
di stendardo
e il vento, al guardarti,
cesella tutto l’eccesso,
soltanto lascia
la linea del tuo corpo
e la architettura pura
delle tue mani
tenditi verso me,
chiamando alle mie.
Quando alzi lo sguardo
entra per la finestra
la primavera con passo di merlo
e l’aria tiepida dell’alba,
porta rise lontane
d’amori inaugurati
che invitano a fiorire,
a essere luce, mattina
nel giorno lungo della vita.





Un caro abbraccio


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