Salve bella
Giulietta,
Oggi ti scrivo per ringraziarti,
perché io ho sempre nella mia poesia la tua immagine presente come bandiera.
La forza di spirito che
mostrai, non mancata per l’innocenza de la giovinezza, la valentia che avesti per
difendere la tua verità, sono cose che m’ispirano sempre. Sì, perché non c’è
niente di più verdadero, niente che abbia tanta grandezza come l’amore puro,
quello che pensa primo all’amato e si alza sopra tutte le cose che non hanno
un’importanza reale. Tu lo sapesti dal momento in che vedesti al tuo Romeo,
perché l’amore è una sapienza strana che si presenta di subito e ti fa riconoscere
a quella persona come la tua parte più intima, come si avessi stato sempre in
te.
Questo, che per te e tuo
Romeo fu un finale è il punto per cominciare. Per questo, Giulietta, quando
penso a te, mi sento un po’ triste, perché tu hai perso lo veramente bello
dell’amore, quello che viene dopo l’innamoramento. Sì, perché l’amore è una
rivoluzione che percorre tutto l’essere e fa uscire il meglio di ognuno, così
man mano si arriva a una maturità piena. Non parlo della vita in maiuscola fate
di cose grandi, no, parlo delle piccole di ogni giorno, quelle quotidiane. Se
direbbe che non hanno importanza, ma non è così, perché sono le cose che
veramente costruiscono le relazioni felici. Sì, cose semplici come fare una
bella passeggiata alla fine del lavoro, tenendo per mano a lui, parlando tranquillamente
di quello che hai fato, di quello che vorresti fare o semplicemente di come
risolvere quel problema; ridendo, facendo plani, rallegrandosi delle cose che
gli fanno felice…di modo che si formi entrambi un’unità ferrea e poderosa per
affrontare tutte le difficoltà della vita.
Non pensi dolce
Giulietta, che in questa epoca sia più facile per i giovani, adesso le coppie
devono essere sempre in guerra, è una legge no scritta. Si fanno terribili
battaglie per cose tanto piccole, quasi insignificanti. Discussioni che fanno
perdere un tempo prezioso e invece di unire, allontanano e restano forza e
potere all’unità. Si lascia sfuggire tanta energia in queste discussioni che
non resta quasi per risolvere i veri problemi neanche per la felicità di
sentirsi bene.
E vero che a volti ci
sbagliamo, forse perché siamo andati al mare della confusione dove non si tocca
e il cuore annega. A nuotare s’impara alzandosi e tornando a cominciare senza
paura, perché l’amore è una cosa tanto grande che merita tutti gli sforzi.
Devi perdonarmi
Giulietta se c’è qualcosa che non sia corretta nella lettera, l’italiano non è
la mia lingua, però quando penso a te e alla tua bella città di Verona, penso
in italiano, è una cosa un po’ strana.
Ti ringrazio ancora
Giulietta per ispirarmi sempre e come mostra della mia gratitudine ti ho
scritto questa poesia:
JULIETA
Tu cabellera
entregada al viento,
ondeando,
es mi bandera.
En la costa eres
roca
y el mar moldea
la línea de tu risa
pero no desgasta
tu firmeza de
piedra.
En el balcón,
acantilado,
voluntad férrea
de estandarte
y el viento, al
mirarte,
cincela todo exceso,
deja solo
la línea de tu
cuerpo
y la arquitectura
pura
de tus manos
extendidas hacia mí,
llamando a las mías.
Cuando levantas la
vista
entra por la ventana
la primavera con
paso de mirlo
y el aire tibio del
alba,
trae risas lejanas
de amores
inaugurados
que invitan a
florecer,
a ser luz, mañana
en el día largo de
la vida.
GIULIETTA
La tua chioma
lasciata al vento,
ondeggiando,
e la mia bandiera.
Nella costa sei
roccia
e il mare modella
il lineamento del
tuo riso
ma non fa perdere
la tua fermezza di
pietra.
Nel balcone, sei
scogliera,
volontà ferrea
di stendardo
e il vento, al
guardarti,
cesella tutto
l’eccesso,
soltanto lascia
la linea del tuo
corpo
e la architettura
pura
delle tue mani
tenditi verso me,
chiamando alle mie.
Quando alzi lo
sguardo
entra per la
finestra
la primavera con
passo di merlo
e l’aria tiepida
dell’alba,
porta rise lontane
d’amori inaugurati
che invitano a
fiorire,
a essere luce,
mattina
nel giorno lungo
della vita.
Un caro abbraccio
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